Valutazione piloti: GP del Messico 2022
Le caratteristiche del famoso rettilineo dell'autodromo Hermanos Rodriguez sono in grado anche di descrivere un po' il gran premio di ieri: lungo, non se ne vedeva una fine, artefice di infiniti sorpassi. Anche se la gara tra i primi i quattro è stata un pochino noiosa e sofferta, le battaglie nelle retrovie hanno aiutato a tenerci svegli davanti alla televisione. È mancata solamente una macchina in pista: la Safety Car. Incredibile ma vero.
Siccome i piloti delle prime posizioni sono stati incessantemente ripetuti negli ultimi articoli, ho deciso di elencare i piloti il cui carattere e guida hanno permesso loro di spiccare in mezzo agli altri.
RICCIARDO: IL RIFATTO SENZA CONTRATTO - 11esimo in griglia di partenza. Davanti a quella che sembrava una rimonta impossibile, al 51esimo giro si ritrova a battagliare contro Tsunoda causando una collisione. La dinamica dell'incidente non lascia riflettere i commissari che decidono di sanzionare l'australiano con 10 secondi di penalità. A questo punto diventa un drago infuriato che tra un po' gli fanno il casting per una nuova stagione a sorpresa del Trono di Spade e a pochi giri dalla fine rende del tutto futile la penalità creando un distacco sufficiente da Ocon, arrivando settimo con penalità già scontata. Che storia incredibile.
HAMILTON: IL POLEMICO ATOMICO - partito da terzo nella griglia di partenza fa subito notare la sua disperata volontà di vincere una gara. Il 7 volte campione del mondo è tale per tante ragioni: la freddezza, la velocità, la gestione delle gomme... ma niente lo ha aiutato a vincere come la sua capacità di lamentarsi sempre; ed è proprio con questa carta che cerca di giocarsi la vittoria. Questa volta la polemica è particolarmente pesante nei confronti dei suoi ingegneri per quanto riguardava la scelta di mettere le hard: il muretto box sperava infatti che la media delle RedBull avrebbe subito un crollo a fine gara che gli avrebbe permesso di recuperare. Credo di aver contato almeno 6 comunicazioni radio di Lewis in cui, grazie alle sue spiccate doti di linguaggio evidentemente fondamentali per questo sport, specifica in svariati modi diversi che la gomma scelta non è di suo gradimento e che probabilmente farebbe meglio a farsi le strategie da solo. Nonostante questa catastrofe che il film della fine del mondo del 2012 può accompagnare solo, è arrivato terzo. Era così grave?
ALONSO: IRIDATO, ACCLAMATO, RITIRATO - il nome già dice tutto. Nona posizione in griglia di partenza. Al via battaglia contro il suo compagno di squadra e contro le Alfa Romeo che lo perseguiteranno per il resto della sua corsa. Avanti e indietro tra la settima e la nona posizione, sorpassi a non finire su tutte le zone della pista, uno spettacolo idilliaco. E poi l'inizio di un incubo mai concluso: engine failure. Il motore smette di funzionare. così come la pazienza già abbastanza ridotta dello spagnolo. Rallenta e ferma la sua corsa in una via di fuga che non era abbastanza larga per contenere la sua rabbia. Esce dalla monoposto e inizia a tirare pugni all'aria come un bambino di 8 anni a cui hanno rubato le caramelle; successivamente si accascia sulle barriere in segno di disperazione e di riflessione: dopo tutto, se fosse stato qualche centimetro più alto, magari il motore sarebbe esploso uguale, ma non si sarebbe fatto rubare le caramelle.