IL CAMPIONATO DI FORMULA 1 E LA LOTTA CONTRO LE EMISSIONI

Parliamo di uno degli argomenti più controversi che girano intorno allo sport. Il tono diventerà noiosamente serio. Come ormai sappiamo, la lotta contro l'utilizzo dei combustibili fossili e la volontà di una veloce transizione energetica continuano a mettere a dura prova le istituzioni e i settori dell'edilizia, dell'industria e nonchè meno dell'automobile.

A questo proposito, la Formula 1 si impegna in maniera tempestiva a raggiungere obiettivi quali il Net Zero-Carbon: entro il 2030, il Circus vuole utilizzare un carburante sostenibile al 100%; ricordo brevemente che ne esistono numerosi tipi e si possono ricavare da materiali di scarto organico oppure dall'idrogeno. Inoltre, eliminerà del tutto la plastica durante le manifestazioni. Infine, ci sarà una lunga revisione della logistica per diminuire gli spostamenti in giro per il globo.

Ed qui che scatta l'ira di tutti, spettatori e non.

Il campionato 2023 prevede 24 gare, un numero mai raggiunto nella storia dello sport. L'aumento della visibilità (di cui abbiamo parlato in precedenza) ha scaturito in nuovi paesi la volontà di ospitare un Gran Premio. E chi dice di no, quando questo significa solo la crescita del suo valore economico. La cosa più logica sarebbe OVVIAMENTE dividere il campionato per continenti, così da ridurre gli spostamenti: prima le gare in Europa, poi in America e così via.

Magari. Chi più paga meglio alloggia, e questo significa che non c'è un ordine logico delle gare: per esempio, dopo il secondo incontro che si svolgerà in Arabia Saudita, si fa un viaggetto leggero fino in Australia... per poi tornare in Azerbaijan due settimane dopo.

Non abbiamo dubbi che nelle fabbriche si arriverà ad utilizzare un carburante che permetta di ridurre nettamente le emissioni, così come saranno rigidi nell'utilizzo della plastica. La logistica però lascia molto a desiderare. Sta nel cuore di tutti voler mantenere questo sport vivo, ma se per avere ciò significa mandare aerei, barche e camion in giro per il mondo a sputare Co2 come se fosse quel catarro costante che viene nei freddi mesi d'inverno ecco anche no.

Un piccolo sfogo per una grande ambizione: sperare che questo sia l'unico campionato a deluderci così tanto dal punto di vista logistico.

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