Il porpoising spiegato ai comuni mortali
Un argomento particolarmente focoso degli ultimi giorni è quello del porpoising e delle relative polemiche. Essendo di grande interesse, è cosa buona e giusta fare chiarezza sulla materia e renderla più comprensibile a tutti (team principal, se state leggendo vale anche per voi).
Con il termine "porpoising" si intende dal punto di vista letterario "effetto focena": non è una lezione di biologia marina questa, ma è giusto specificare che la focena è una specie simile al delfino; da qui il significato simbolico di porpoising, ossia saltellamento. Si tratta quindi di un movimento oscillatorio verso l'alto e verso il basso che si osserva nella monoposto di Formula 1 specialmente durante un rettilineo. La macchina praticamente rimbalza. Il porpoising è la conseguenza di una new entry nel regolamento tecnico per il campionato 2022: l'effetto suolo. Si tratta di una modalità semplificata di creare carico aerodinamico (forza che tramite i flussi d'aria aumenta l'aderenza al suolo della monoposto), applicata per rendere le macchine più simili tra di loro, quindi più competitive.
Come funziona l'effetto suolo? Quando la vettura viene investita da un flusso d'aria, ad esempio durante un rettilineo, l'aria che finisce al di sotto della macchina passa attraverso dei corridoi "scavati" sotto la sua pancia che ne aumentano la velocità di attraversamento e che quindi ne diminuiscono la pressione. Siccome al di sopra della macchina il flusso dell'aria non viene modificato, si crea una pressione al di sopra della macchina che le permette di aderire al suolo. La forza di questa pressione aumenta l'aderenza degli pneumatici all'asfalto, rendendola quindi più veloce.
Come abbiamo detto, il porpoising è una conseguenza dell'effetto suolo. Questo perchè quando la monoposto raggiunge il massimo livello di aderenza al suolo, subisce una perdita improvvisa di carico aerodinamico e quindi dell'aderenza, che viene recuperata subito dopo per il procedimento spiegato prima, creando il fatidico saltellamento. Non è difficile dedurre che questa costante perdita di aderenza fa perdere velocità e prestazione alla monoposto.
Essendo questo un fenomeno nuovo, più o meno tutte le scuderie stanno lavorando per trovare una soluzione. La più ovvia tra tutte è quella di alzare la vettura per allontanarla dal suolo, in modo che il carico aerodinamico non si assenti del tutto e permettere quindi all'aria di scorrere in modo più fluido sotto la pancia. Certo, alzare la macchina significa perdere quella forza che le permette di avere massima aderenza al suolo, facendo perdere centesimi di secondo fondamentali per poter vincere una qualifica e una gara.
Conclusione: paradosso misterioso che sta facendo spremere le meningi agli ingegneri. Come eliminare il porpoising senza togliere prestazione alla macchina?
Se avete la risposta datela a Toto Wolff che sta impazzendo.