Come funziona l’ala anteriore di una monoposto
COME FUNZIONA L'ALA ANTERIORE DI UNA MONOPOSTO
Torniamo a parlare di cose divertenti, finalmente. L'aerodinamica è decisamente l'elemento che più mi affascina di questo sport, quindi sono contenta di creare una piccola rubrica simil "aerodinamica for dummies". No, non vi considero stupidi, prima che mi segnalate per offesa pubblica; faccio del mio meglio per spiegare concetti complessi in maniera semplificata ma corretta. A ridosso delle elezioni del 25 quindi, partiamo a parlare di tutt'altro.
L'ala anteriore è la prima componente che si vede se si guarda una monoposto da davanti, i baffi che stanno ai lati del muso. Fin qua ci siamo arrivati. Lo scopo dell'ala anteriore è quello di deviare i flussi d'aria, grazie alle sue peculiari forme, al fine di aumentare la sua aderenza al suolo, e di conseguenza la sua velocità. Essendo il primo elemento che incontra i l'aria, ogni fessura, ogni curva e ogni componente è meticolosamente studiata per avere il massimo controllo dei flussi e per farli andare esattamente dove la macchina ha il bisogno di aumentare il proprio carico aerodinamico.
Osservata dall'esterno verso l'interno, notiamo che le prime componenti sono delle placche verticali, chiamate formalmente paratie, che servono a deviare l'aria che altrimenti incontrerebbe direttamente gli pneumatici e provocherebbe un rallentamento diretto. Di queste, la direzione e la forma sono molto simili in quasi tutte le macchine dato che hanno il solo scopo di spostare l'aria che arriva verso le estremità della macchina ancora più all'esterno in modo da non intaccare la velocità della monoposto. Avete presente la divisione delle acque del mar rosso? Ecco, le paratie verticali is the new Mosé.
Spostandoci verso l'interno, tra le paratie e il muso, troviamo la struttura principale dell'ala, costituita da quattro mini-ali simmetriche da entrambi i lati, chiamate flaps. La particolarità di questa struttura è che si può modificare in infinite combinazioni diverse; infatti ogni flap può essere inclinato e curvato a piacimento, oltre che a poter inclinare l'intera struttura all'angolatura preferita. Ciò che conta sono i flussi d'aria che passano tra un flap e l'altro. Più l'inclinazione verso l'alto aumenta, più l'aria che passa in mezzo andrà in stallo. Al contrario, se si crea uno spazio vuoto l'aria che passa in mezzo creerà un flusso con una pressione più o meno potente.
Lasciare passare più aria non sempre significa creare più velocità. Il calcolo della combinazione migliore lo lascio a chi di dovere, quello che posso dire è che cambia di gara in gara, di settore in settore e a seconda del range di velocità. Ciò che conta è sempre l'equilibrio: troppi flussi d'aria possono far perdere il controllo della macchina e in generale renderla squilibrata, al contrario la macchina potrebbe risultare poco prestazionale.
Insegnamento di oggi: ci vuole equilibrio nella vita. Nel caso in cui non fosse chiaro, essere squilibrati può spesso portare a scontrarsi. Parola di Nicholas Latifi.