Nascita ed evoluzione della categoria Formula 1
Tendo a vantarmi di questo blog per il fatto che, teoricamente, è adatto alla lettura sia per gli appassionati che per chi ne vuole sapere qualcosa di più riguardo allo sport. Per restare coerente, quindi, dedico un breve spazio a come è nata questa disciplina dando qualche accenno storico e soprattutto rispondendo alla domanda più curiosa di tutte: ma perchè si chiama FORMULA 1?
La Formula 1 è una categoria di sport a motori che comprende delle vetture monoposto che corrono su circuito (nel caso in cui non fosse ancora chiaro). È considerata una tra le più importanti discipline di sport a motori, se non la più importante, ed è stata creata e definita dalla Federazione Internazionale dell’Automobile. Il termine "formula" presente nel nome fa riferimento ad un insieme di regole che tutti i partecipanti, che comprendono sia le scuderie che i piloti, devono rispettare; esse introducono un numero di restrizioni specifiche sul corretto comportamento sportivo e sulla costruzione delle monoposto, con lo scopo di evitare le eccessive disparità tecniche e di garantire la sicurezza dei piloti. Il numero davanti sta ad identificare ulteriormente la categoria: esistono infatti altre categorie minori (Formula 2, 3 e 4). La formula ha subito molti cambiamenti durante la sua storia, ma solo pochi, come nel caso della stagione 2022, sono stati davvero rivoluzionari.
La categoria nasce nel 1948 e diventa campionato mondiale di piloti nel 1950 con l’esordio al Gran Premio di Gran Bretagna. Protagonisti dei primi quattro campionati furono piloti e macchine italiane, tra cui Nino Farina a bordo dell’Alfa Romeo e Alberto Ascari sulla Ferrari. Le prime auto erano caratterizzate dal motore anteriore; solo dopo la rivoluzione degli anni ‘70 la macchina prese la forma che conosciamo oggi. Negli anni ‘80 le prestazioni delle monoposto vengono ulteriormente messe alla prova con la nascita dell’effetto suolo, una nuova modalità di creare carico aerodinamico per rendere la macchina più veloce. L’effetto suolo verrà proibito dopo qualche anno data la poca sicurezza delle macchine e ripreso poi per il campionato 2022 a cui stiamo, chi in disperazione chi in esaltazione, assistendo.
Negli anni ‘90 vengono aggiunti nelle monoposto il controllo trazione e il cambio semiautomatico, altra novità rivoluzionaria. In questo periodo si è spettatori di una delle rivalità più ricordate della Formula 1: Alain Prost contro Ayrton Senna. Grazie allo spettacolo che questi due piloti hanno portato in pista, ma anche (e purtroppo) grazie alla morte prematura del brasiliano, il futuro dello sport rimarrà segnato e verrà stravolto da nuove regole di spettacolarizzazione e da nuove restrizioni per la sicurezza sempre più avanzata delle macchine.
La storia della Formula 1 non è solo rappresentata dallo sviluppo delle macchine nel corso degli anni. Valori, parametri di sicurezza, etica sportiva e giusta competizione sono tutti obiettivi che col tempo hanno raggiunto la stessa importanza della ricerca di velocità. Ad oggi le monoposto si sono dimostrate estremamente sicure: ricordiamo numerosi incidenti, quali quello di Grosjean o più recente di Zhou, che fino a qualche anno fa non ci sarebbe stata alcuna speranza di vederli uscire illesi. Ciò ha dato quindi la possibilità agli ingegneri di sviluppare nuovi metodi per rendere la macchina il più prestazionale e veloce possibile, e direi che si vede.