La guerra della gestione dei diritti televisivi e il Patto della Concordia

Facciamo una pausa dalla solita rubrica per fare una breve lezione di storia. Non fatevi prendere dal panico, non sarà una lezione da liceo, di quelle che vi ha creato traumi adolescenziali. Mi limiterò a raccontare una breve curiosità sulla storia della Formula 1 dal punto di vista delle politiche gestionali, al fine di aiutarvi a comprendere meglio le dinamiche che un tempo controllavano questo sport.

Tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80 la Formula 1 era una categoria in piena ascesa e godeva di una copertura televisiva continua in moltissime nazioni. C’erano quindi diritti televisivi da gestire e trattative da fare con organizzatori, televisioni e sponsor. Bisognava inoltre gestire i cambiamenti del regolamento tecnico (caratterizzato dal primo avvento dell’effetto suolo) per tutelare la costruzione della macchina al fine di evitare imbrogli. Ovviamente non otterranno successo su quest'ultimo punto. Scandaloso vero?

Nel 1974 nacque un’associazione denominata FOCA (Formula One Constructors Association). L’iniziativa fu di Bernie Ecclestone, ai tempi proprietario di una delle scuderie inglesi presenti nel campionato. Ecclestone voleva approfittare del grande potenziale commerciale che la Formula 1 stava sviluppando e in breve tempo riuscì a convincere tutte le squadre inglesi ad unirsi all’associazione. L’ambizione di questa associazione era quella di ottenere la gestione dei ricavi generali delle corse e di avere più potere sui cambiamenti regolamentari. Tipico comportamento britannico.

L’ente organizzativo principale della Formula 1 FISA (Fédération Internationale du Sport Automobile), che deteneva la gestione sportiva e finanziaria della categoria si ritrovò a dover lottare contro questa associazione che divenne molto influente all'interno del campionato, dato che la maggior parte delle scuderie presenti ne facevano parte. Nessuna delle due parti voleva lasciare in mano all’altra la gestione completa dell’attività sportiva, in quanto voleva dire perdere tutto il potere decisionale e, soprattutto, finanziario. Roba che neanche la Seconda Guerra Mondiale.

Il fattore scatenante della guerra fu l’introduzione delle “minigonne” da parte della FOCA. Non sono ovviamente le minigonne che tutti voi conoscete, quindi non distraetevi dall'ultimo ricordo che avete di questo capo alla moda. Si trattavano di componenti mobili con funzione aerodinamica poste al di sotto della macchina, palesemente irregolari per il regolamento di allora. Fu il primo tentativo da parte dell’associazione di Ecclestone di prendere in mano la gestione dei regolamenti: un vero e proprio “colpo di stato” contro la FISA.

Si creò così il cosiddetto fronte dei “legalisti”, costituito dai team che pretendevano il rispetto totale del regolamento tecnico deciso dalla FISA. Questo fronte coincideva con il gruppo dei costruttori di Ferrari, Renault e Alfa Romeo. La guerra fra legalisti e FISA da una parte, e FOCA dall’altra, iniziò alla fine del 1979 e andò avanti per poco più di due anni, fino alla firma del Patto della Concordia nel 1981 che ancora oggi regola la F1. Breve ma intensa.

Il patto si vantava di avere due punti fermi: Ecclestone e la Ferrari. Con il primo che riuscì abilmente a fare assegnare alla FOCA (e quindi a se stesso) la gestione dei lucrativi diritti televisivi, e con la seconda destinataria di un bonus permanente garantito, oltre che la possibilità della FISA di ottenere la gestione delle manifestazioni.

Nel 1993 la FISA venne sostituita dalla FIA, ente organizzativo presente ancora adesso e che detiene la totale gestione sportiva, e nel 2017 La compagnia mediatica statunitense Liberty Media comprò i diritti della Formula 1, mettendo fine all’impero di Bernie Ecclestone, che segnò per sempre il successo della categoria motor-sportiva.

Quindi grazie al buon Bernie che ha saputo portare ad alti livelli di visualizzazione questo sport, ma era il momento di lasciare spazio a chi di dovere. Liberty Media gestisce la produzione del programma sportivo divinamente. Prima di ogni gara sembra quasi di vedere il trailer di un film della Marvel. Dramma e azione sono all'ordine del giorno. Se non sapete di cosa sto parlando connettetevi a Sky un'ora prima dell'inizio della gara.

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